Schede di dettaglio

La rivolta di Ampsicora

La Sardegna entrò a far parte dei possedimenti romani dal 238 a.C. dopo due secoli e mezzo di dominio punico, in conseguenza della sconfitta di questo popolo da parte di Roma (fig. 1).

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Fig. 1 - Rappresentazione grafica degli avvenimenti delle guerre puniche (da http://www.treccani.it/enciclopedia/punico/).

L’Isola passò alla potenza italica come Provincia, della quale facevano parte anche la Corsica e le isole circostanti. Nonostante ciò, la romanizzazione dell’Isola avvenne lentamente e con grande difficoltà. Tali problematiche sfociarono durante le prime operazioni della seconda guerra punica (218-202 a.C.) con la ribellione dei Sardo-Punici, il cui apice si ebbe con la Rivolta di Ampsicora (fig. 2). Tale evento prende il nome dal personaggio che la comandò: abitante di Cornus, le sue origini sono incerte, sembra si possa propendere per vedere in lui un latifondista sardo-punico, in base ai riferimenti proposti dalle fonti.

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Fig. 2 - Ampsicora rappresentato nel Dizionario biografico degli uomini illustri di Sardegna (da TOLA 1838, Tav. II).

Roma viveva un momento in cui, a causa delle troppe guerre, richiedeva sforzi economici estremi alle proprie province. Ciò determinò una situazione di forte malcontento tra i Sardi, soprattutto tra i proprietari terrieri sardo-punici che vedevano seriamente danneggiati i propri interessi economici: per tale motivo, l’Isola, nel 215 a.C., chiese l’intervento di Cartagine, che accolse la proposta dei ribelli e stabilì di inviare in Sardegna un corpo di spedizione al comando del generale Asdrubale (fig. 3).

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Fig. 3 - Moneta di Asdrubale (da http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/File:Moneta_di_Asdrubale.jpg).

Due legioni di un esercito consolare vennero inviate in Sardegna a sedare la rivolta, capitanate da T. Manlio Torquato: Cagliari era il centro di riferimento del potere romano nell’isola, mentre Cornus lo era per i rivoltosi sotto la guida di Ampsicora. La guerra si svolse attraverso due battaglie campali (fig. 4): mentre il generale sardo-punico reclutava alleati fra i Sardi Pelliti, ovvero le tribù che occupavano le aree sarde più interne, il suo esercito, comandato dal figlio Osto discendeva dalla parte settentrionale del Campidano alla volta di Cagliari.

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Fig. 4 - Percorso effettuato dalle truppe e campi di combattimento della Battaglia di Cornus (da http://it.wikipedia.org/wiki/Ampsicora#/media/File:Sardinia_215_aC_-_Ampsicora_rivolta.png).

Il primo scontro, svoltosi probabilmente nei pressi di San Vero Milis, si concluse con la sconfitta dei ribelli, che furono messi in fuga. Successivamente, la flotta cartaginese raggiunse il Korakodes portus (circa 9 km a Sud-Ovest di Cornus) portando rinforzi ai rivoltosi. Le forze puniche con in testa il comandante cartaginese Asdrubale, Osto e Ampsicora scesero nuovamente alla volta di Karales, compiendo continue devastazioni. In una località ubicata probabilmente vicino a Sanluri, si svolse la seconda battaglia che fu ancora vittoriosa per i Romani.

Sul campo di battaglia morirono circa dodicimila uomini del fronte sardo-punico, tra cui lo stesso Osto, mentre Ampsicora, dopo aver appreso della morte del figlio, si tolse la vita durante la notte.

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