Sant'Antioco

  • Home
  • Età fenicio-punica (VIII sec. a.C. - 238 a.C.) - Età romana (238 a.C. - 476 d.C.)

Necropoli di Is Pirixeddus

Gli antichi abitanti punici di Sulky, attuale paese di Sant’Antioco, usavano seppellire i loro morti presso la necropoli, che, all’epoca, era ubicata fuori dal centro abitato e le cui tombe venivano scavate su un colle roccioso, come era tipico per i punici e come accadeva anche a Cartagine e a Cagliari (Tuvixeddu).
Quello che noi conosciamo oggi, che è ancora visibile e in parte almeno visitabile, è ciò che rimane della necropoli punica, che ebbe una vita compresa tra la fine del VI - V sec. e il III sec. a.C. circa (fig. 1), mentre la necropoli fenicia è stata individuata, grazie a ritrovamenti sporadici, nei pressi dell’attuale via Perret, nella parte bassa dell’attuale abitato, verso il mare, ed è databile al VII sec. a.C.

1
Fig. 1 - Porzione di necropoli di Sulky con in evidenza l’orientamento irregolare delle tombe (http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=615&s=17&v=9&c=4461&id=29043).

La necropoli punica venne in seguito riutilizzata dai Romani sia in Età Repubblicana (tra il II e il I sec. a. C.) e poi in Età Imperiale (almeno per il I sec. d. C.) (fig. 2).

 

2
Fig. 2 - Tomba alla cappuccina presso il settore di Is Pirixeddus (foto di Unicity S.p.A.).


Successivamente la necropoli, dal IV-V sec. d.C. viene utilizzata dai primi cristiani come catacomba, unendo varie camere sepolcrali attraverso delle aperture sulle pareti in comune tra più ambienti, creando nuovi spazi di sepoltura o con fosse rettangolari scavate nel pavimento, oppure con uno scavo sulla parete a ottenere una rientranza in cui scavare in basso un sarcofago mentre la parte alta era ad arco (tomba ad arcosolio); talvolta queste tombe sono decorate con pitture. I due nuclei principali di catacombe si trovano sotto la chiesa parrocchiale:

1) catacombe di Sant’Antioco;
2) catacombe di Santa Rosa, sempre sotto la chiesa, molto piccola, formata da due soli ambienti (fig. 3).

 

3
Fig. 3 - Planimetria della catacomba di Sant’Antioco e di quella di S. Rosa (da http://basilicasantantiocomartire.blogspot.it/p/catacombe.html)


Un altro nucleo riutilizzato in epoca moderna e fino ad epoche recenti (fine anni Settanta del XIX sec.) è quello composto dalle case del villaggio ipogeo. Alcune tombe furono riutilizzate anche come cantine e ripostigli e tutt’ora svolgono quella funzione (figg. 4-5).

 

4
Fig. 4 - Ingresso di tombe riadattate a casa presso il villaggio ipogeo (foto di Unicity S.p.A.).
5
Fig. 5 - Foto d’epoca del villaggio ipogeico ancora abitato (da http://www.parcogeominerario.eu/images/Grutti.jpg)



La parte di necropoli più nota è quella che si trova sulle pendici orientali e nord-orientali del colle occupato oggi dal fortino sabaudo di Su Pisu (fig. 6), che mostra ai visitatori la tipologia più diffusa all’interno dell’area funeraria, quella della tomba a camera ipogea, dotata di un corridoio d’accesso che viene chiamato dròmos (fig. 7).

 

6
Fig. 6 - Fortezza di Su Pisu, lato ingresso (foto di Unicity S.p.A).
7
Fig. 7 - Particolare dei dròmoi visti dall’alto (da http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=615&s=17&v=9&c=4461&id=29211).



Tale corridoio, conduce alla camera sepolcrale, passando per un pianerottolo che serviva al posizionamento del defunto per l’ingresso all’interno della camera, che avveniva spesso su lettiga di legno, mentre all’interno della camera poteva venire montato il sarcofago, talora scolpito e finemente decorato. Alla fine della scala e davanti al pianerottolo si apriva l’ingresso alla camera funeraria (fig. 8).

 

8
Fig. 8 - Portello d’accesso a una delle camere funerarie della necropoli, settore Is Pirixeddus (Foto di Unicity S.p.A.)


Essa poteva essere composta da un grande ambiente diviso da un tramezzo la cui parte frontale poteva essere decorata sia con elementi architettonici scolpiti, molto semplici (un listello aggettante rappresentava un capitello per esempio), sia con dei veri e propri altorilievi: è il caso di due tombe, una scoperta nel 1968, l’altra nel 2002, in cui il tramezzo  (nella prima) e il pilastro centrale (nella seconda) erano decorati con un altorilievo a grandezza naturale, rappresentante un personaggio egittizzante, cioè abbigliato e raffigurato all’egiziana (fig. 9).

 

8
Fig. 9 - Altorilievo egittizzante (da http://www.comune.santantioco.ca.it/cms/images/stories/archeo/ipogeoaffrescato.png)


Esso infatti è in posizione incedente, col braccio destro al petto e il sinistro lungo il corpo, è raffigurato con la barba e indossa un corto gonnellino e il klaft, tipico fazzoletto che si ritrova spesso nelle iconografie di personaggi egizi, primi tra tutti i faraoni.

 

Le camere potevano quindi ospitare uno o più defunti nel corso del tempo e quando la densità degli ipogei non lasciava spazio per nuove sepolture, si ottenevano nuove camere scavando a livelli diversi quelle già scavate in precedenza.
Oltre agli ipogei con camera grande divisa da tramezzo, possiamo trovare anche quelle con camera sepolcrale singola, che rappresentano una tipologia più antica (fig. 10).

 

9
Fig. 10 - Pianta della tomba 2 AR (da BARTOLONI 1987, fig.2).


Le tombe non hanno un orientamento preciso che le caratterizza, ma sembrano scavate senza un ordine particolare (fig. 11).

 

10
Fig. 11 - Porzione di necropoli di Sulky con in evidenza l’orientamento irregolare delle tombe (http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=615&s=17&v=9&c=4461&id=29043).


Il defunto veniva deposto, avvolto in un sudario o in una tunica, all’interno della camera funeraria su una lettiga lignea o all’interno di un sarcofago, con il suo corredo personale e con tutti gli oggetti legati al rituale funebre, quale il vasellame in terracotta, gli unguentari in terracotta o in vetro policromo e i suoi oggetti personali, come collane di amuleti e perle in pasta vitrea, scarabei, gioielli (anelli, collane orecchini), rasoi e oggetti di varia natura che possono dirci qualcosa del defunto, se fosse uomo o donna o bambino, e in alcuni casi possono rivelare che mestiere svolgesse in vita (fig. 12).

11
Fig. 12 - Ricostruzione di una sepoltura punica all’interno del villaggio ipogeo (foto di Unicity S.p.A).

 

Bibliografia

  • M.G. AMADASI GUZZO, C. BONNET, S.M. CECCHINI, P. XELLA (a cura di), Dizionario della civiltà fenicia, Roma 1992
  • F. BARRECA, L’attività della Soprintendenza Archeologica per le province di Cagliari e Oristano (1970-1986) = QuadCa 1986, pp. 3-18.
  • P. BARTOLONI, Sulcis, Roma 1989.
  • P. BARTOLONI, Testimonianze dalla necropoli fenicia di Sulky = Sardinia Corsica et Baleares Antiquae 7, 2009,
    pp.71-80.
  • P. BARTOLONI, 1987, La tomba 2AR della necropoli di Sulcis = RSF vol. XV, 1, Roma, pp. 57-73.
  • P. BARTOLONI, Sulcis, 1989 Roma.
  • P. BARTOLONI, In margine a una tomba punica di Sulcis = QuadCa 1993, Cagliari, pp. 93-96.
  • P. BARTOLONI, Il museo archeologico comunale “F. Barreca” di Sant’Antioco, Sassari 2007
  • P. BARTOLONI, I Fenici e i Cartaginesi in Sardegna, Sassari 2009
  • P. BERNARDINI, I leoni di Sulci in Sardò 4, Sassari 1988.
  • P. BERNARDINI, 1999, Sistemazione dei feretri e dei corredi nelle tombe puniche: tre esempi da Sulcis = RSF vol. XXVII, 2, Roma, pp. 133-146.
  • P. BERNARDINI, Recenti scoperte nella necropoli punica di Sulcis = RSF, vol. XXXIII, Roma 2005, pp. 63-80.
  • P. BERNARDINI, Recenti ricerche nella necropoli punica di Sulky, in S. ANGIOLILLO, M. GIUMAN, A. PASOLINI, Ricerca e confronti 2006. Giornate di studio di archeologia e storia dell’arte, Cagliari 2007
  • P. BERNARDINI. Aspetti dell’artigianato funerario punico di Sulky. Nuove evidenze, in M. MILANESE, P. RUGGERI, C. VISMARA (a cura di), Atti del XVIII Convegno Africa Romana (Olbia, 11-14 dicembre 2008), Roma 2010, pp. 1257-1270.
  • M. GUIRGUIS, Storia degli studi e degli scavi a Sulky e Monte Sirai = RSF XXXIII, 1-2, Roma 2005.
  • S. MUSCUSO, La necropoli punica di Sulky, in M. GUIRGUIS, E. POMPIANU, A. UNALI (a cura di), Quaderni di Archeologia Sulcitana 1. Summer School di Archeologia Fenicio Punica (Atti 2011), Sassari 2012.
  • S. PUGLISI, Scavo di tombe ipogeiche puniche (Sant’Antioco) = NSc (1942), pp. 106-115.
  • G. PESCE, Un dipinto romano in una tomba dell’antica Sulcis = BA, 2-3, 1962, pp. 264-268.
  • G. SPANO, Descrizione dell’antica città di Sulcis =
  • A. TARAMELLI, S.Antioco - Scavi e scoperte di antichità puniche e romane nell’area dell’antica Sulcis = NBAS, 1908, pp. 145-162.
  • C. TRONCHETTI, Sant’Antioco (Cagliari) - Scavo nelle necropoli puniche = NBAS 1985, pp. 285-286.
  • C. TRONCHETTI, S. Antioco, 1989 Sassari.
  • C. TRONCHETTI, Nuove acquisizioni su Sulci punica : AA. VV., Incontro « I Fenici », Cagliari 1990, pp. 63-68.
  • C. TRONCHETTI, Le problematiche del territorio del Sulcis in età romana in V. SANTONI (a cura di), Carbonia e il Sulcis. Archeologia e territorio, Oristano 1995.
  •  C. TRONCHETTI, 1997, La tomba 12 (A.R.) della necropoli punica di Sant’Antioco, in P. BERNARDINI, R. D’ORIANO, P.G. SPANU (a cura di), Phoinikes B Shrdn. I Fenici in Sardegna-nuove acquisizioni (a cura di ), Cagliari 1997, pp. 115-116.
  • C. TRONCHETTI, La tomba 12 AR della necropoli punica di Sant’Antioco = QuadCa 2002, pp. 143-171.

Periodici e riviste

  • BA = Bollettino d’Arte, Roma, 1907 e ss.
  • BAS = Bullettino Archeologico Sardo, Cagliari, I, 1855 e ss.
  • NBAS = Nuovo bullettino archeologico sardo, Sassari, I, 1984 e ss.
  • NSc = Atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Notizie degli scavi di antichità, Roma 1944- Già: Atti della Reale Accademia dei Lincei. Notizie degli scavi di antichità, Roma 1876-1920 (fa parte di Atti della Reale Accademia dei Lincei. Memorie della Classe di Scienza Morali, Storiche e Filologiche, Roma 1876). Poi: Atti della Reale Accademia Nazionale dei Lincei. Notizie degli scavi di antichità, Roma 1921-1939. Poi: Atti della R.eale Accademia d’Italia. Notizie degli scavi di antichità, Roma 1940-1943.
  • QuadCa = Quaderni della Soprintendenza Archeologica per le Province di Cagliari e Oristano, Cagliari, I, 1986 e ss.
  • RSF = Rivista di Studi Fenici, Roma, 1973 ess.

Crediti

Coordinamento scientifico
dott.ssa Cinzia Olianas

Menu